MATTEO FEDELIUno Stradivari per la Gente
official web site
  • HOME
  • Concerts
  • Music download
  • People
  • Press
  • Great Events
    • Concerto in Duomo
    • ONU Ginevra
  • Violins
    • 1666 "ex Back"
    • 1669 "Clisbee"
    • 1681 Reynier "Napoleon III"
    • 1695 "Sandars"
    • 1699 "The Penny"
    • 1703 "King of Prussia"
    • 1703 "ex Milanollo"
    • 1711
    • 1713 "Lady Ley"
    • 1713 Francesco
    • 1714 "Da Vinci"
    • 1715 "Il Cremonese"
    • 1715 "Bazzini - De Vito"
    • 1719 "Duke of Alba"
    • 1725 "Da Vinci"
    • 1727 "Vesuvius"
    • 1731 "Maurin-Rubinoff"
  • contact
  • Video interview
  • Curiosity
  • Awards and honours
  • USA
    • USA 2015
    • USA 2014
    • USA 2013 >
      • Supporters
      • Program
      • Photos >
        • Cleveland April 28
        • Philadelphia April 25
        • Chicago June 10
        • Buffalo June 13
        • Cincinnati June 15
        • Houston June 19
        • New Orleans June 21
        • Charleston June 24
        • Columbia June 25
        • Baltimore June 27
        • New York June 28
  • Concerts archive
  • Masterclass

Antonio Stradivari c. 1730 (1727)
"VESUVIUS"

COPYRIGHT PHOTO BY ACAM

Immagine
 Il  “Vesuvius” appartiene all'ultimo periodo di produzione di Stradivari ma,
nonostante il leggendario liutaio cremonese avesse ormai superato gli  ottant'anni d'età e le sue mani non fossero più in grado di supportarlo con la  precisione insuperata della maturità, ha mantenuto una qualità timbrica degna  degli strumenti del “Periodo d'Oro”. Pare  che lo strumento debba il suo nome al liutaio parigino Ernest Maucotel, che  glielo attribuì nel secolo scorso, intorno alla seconda metà degli anni '30.  Sono purtroppo poche le informazioni in nostro possesso sul passato di questo  violino. Ad un certo punto ha lasciato l'Australia per tornare in Europa intorno  al 1920. Nel 1930 fu venduto dai Fratelli Hill di Londra a Ernest Maucotel che  lo “battezzò” “Vesuvius”, prima di venderlo nel 1937 al violinista russo Jan  Hambourg, un allievo dell'illustre compositore e violinista belga Eugène Ysaÿe.  L'anno successivo lo strumento fu acquistato dal violinista spagnolo  Antonio Brosa, un membro del quartetto Pro-Arts. Il 28 marzo 1940 A. Brosa diede  avvio alla sua carriera internazionale esibendosi con questo violino in un  concerto al Carnegie Hall di New York. Nel 1968 il violinista e compositore  inglese Remo Lauricella entrò in possesso del “Cremonese” e lo lasciò in legato  alla Città di Cremona poiché desiderava che tornasse nel posto in cui era stato  creato. Successivamente alla morte di R. Lauricella, occorsa il 19 gennaio 2003,  la Città di Cremona iniziò una campagna di raccolta fondi per pagare le tasse  relative alla preziosa eredità ed assicurarsi lo strumento. Grazie alla risposta entusiasta della popolazione e degli appassionati del settore, la  cifra richiesta fu raggiunta e il 3 novembre 2005 il violino lasciò  l'Inghilterra e giunse a Cremona, dove lo si può tutt'oggi ammirare, insieme  agli altri pregiati strumenti della collezione “Gli Archi di Palazzo Comunale”.  


text by Alessandra Barabaschi


Powered by Create your own unique website with customizable templates.